Il Primo Cavaliere
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Re Artù di Camelot, vittorioso delle sue guerre, ha dedicato il suo regno alla promozione della giustizia e della pace e ora desidera sposarsi. Tuttavia, Malagant, un cavaliere della tavola rotonda, ambisce al trono per se stesso e si ribella.
Lancillotto si sente in colpa per i suoi sentimenti per la regina che minano la lealtà nei confronti di Artù, e in privato le annuncia la sua partenza a causa di lei. Ginevra non sopporta il pensiero che se ne vada e gli chiede un bacio, che si trasforma in un bacio molto appassionato, giusto in tempo per il re di arrivare e interromperli. Sebbene Ginevra affermi di amare sia Artù che Lancillotto - anche se in modi diversi - i due sono accusati di tradimento. Il processo aperto nella grande piazza di Camelot è interrotto da un'invasione a sorpresa di Malagant, pronto a bruciare Camelot e uccidere Artù se non giura fedeltà . Invece Artù comanda ai suoi sudditi di combattere, e gli uomini di Malagant gli sparano con le balestre al petto. Scoppia una battaglia tra gli uomini di Malagant e i soldati e i cittadini di Camelot, e Lancillotto e Malagant si affrontano. Disarmato, Lancillotto prende la spada caduta di Artù e uccide Malagant, che cade morto sullo stesso trono che tanto desiderava. Il popolo di Camelot vince la battaglia, ma Artù muore per le sue ferite. Sul letto di morte, riconosce Lancillotto come \"il mio primo cavaliere\" e gli chiede di \"prendersi cura di lei per me\" - riferendosi sia a Camelot che a Ginevra. Infine una zattera funebre trasporta verso il mare aperto il corpo di Artù adagiato su una pira, un soldato lancia una freccia infuocata e accende la legna, mentre i cavalieri presentano le loro spade.
Verso la fine dello stesso anno, in seguito alla morte di Re Robert Baratheon e alla scoperta dell'illegittimità del suo primogenito Joffrey da parte del nuovo Primo Cavaliere Eddard Stark[9], quest'ultimo viene accusato di tradimento, arrestato e destituito dalla Regina Cersei Lannister.[10] Lord Stark viene poi giustiziato all'inizio del 299.[11]
Dopo la Guerra di Conquista, Orys Baratheon fu il primo a servire come Primo Cavaliere del Re, sotto Aegon I. Il nome \"Primo Cavaliere\" (in inglese \"Hand of the King\", Mano del Re) deriva direttamente da Aegon, per la sua descrizione di Orys come:
Nei vecchi film ispirati alla stessa storia si potevano rintracciare i segni di un Medioevo rivissuto e rivisitato. Preoccupazione che non ha sfiorato il pur abile Jerry Zucker, già esperto di \"aerei più pazzi del mondo\" e di fantasmi (Ghost), che per questo film sembra si sia preoccupato soprattutto di modernizzare (e nel contempo di smedievalizzare) la vicenda ricorrendo a situazioni storicamente poco attendibili in cui Lancillotto, nelle vesti seducenti di Richard Gere, sta fra un samurai e Indiana Jones, la ardimentosa Ginevra non gli è da meno nei ripetuti salvataggi di cui è protagonista, il bieco Malagant è il cattivissimo antagonista e re Artù, impersonato da Sean Connery, porta con nobiltà tutta moderna il dolore del sospetto per l'amore tradito. (Gazzetta del Mezzogiorno, Vito Attolini, 1/10/95)Va un po' così Il primo cavaliere (First knight), decisamente fuori dalla leggenda del ciclo bretone cavalleresco cui si ispira, riducendolo a una semplice questione di corna, alla faccia del giansenismo cinematografico di Bresson e Rohmer. (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 2/10/95)Chissà che cosa ha spinto Zucker a confrontarsi con la guerresca/romantica saga. I soldi si vedono tutti, ma non c'è un palpito di emozione vera, i duelli sono mosci, i confronti virili sbiaditi, i paesaggi ritoccati vistosamente al computer. Siamo dalle parti del Robin Hood di Kevin Costner, ma senza l'ironia sopra le righe e la grinta spettacolare di quel film. Zucker immerge l'amore tribolato di Lancillotto e Ginevra in un Medioevo da favola che contraddice la moda imperante: Camelot è un regno di Utopia dai tetti azzurrini e dai muri pastello, dove nessuno infrange la legge del democratico Re Artù. Nessuno, a parte il bieco cavaliere nero Malagant, il Male in carne ed ossa, che infatti vive in una specie di antro color petrolio che dà direttamente sull'inferno. Avrete capito che Il primo cavaliere è un film fatto più dallo scenografo e dalla costumista che dal regista. Tutto giocato sul contrasto delle tinte e degli ambienti, come in un cartone animato di Disney interpretato da attori in carne ed ossa. Ci sono naturalmente sequenze suggestive, come la battaglia notturna al chiaro di luna, con quelle armature al galoppo che assumono rifrangenze strane; ma nell'insieme il film procede fiacco e inerte, sprecando persino la partecipazione illustre di Sir John Gielgud. (L'Unità, Michele Anselmi, 27/9/95)E non mancano naturalmente gli ingredienti canonici del genere come duelli violenti, battaglie sanguinarie, macchine da guerra, cavalli e cavalieri, le riunioni rituali intorno alla Tavola Rotonda. Se poi i due uomini amati da Julia Ormond si chiamano Sean Connery e Richard Gere, due sex symbol di generazioni diverse, allora il successo dovrebbe essere garantito. La rivalità amorosa però è troppo stucchevole e si regge su una complicità da perversione erotica che non c'è e l'attore buddista appare troppo moderno per il personaggio, una sorta di \"american gigolò\" versione medievale. (Il Mattino, Alberto Castellano, 30/9/95)\"Movimentato, sgargiante e ultrafantasioso fumettone in costume dell'irriverente Jerry Zucker, che rivisita a modo suo la leggendaria sagra medioevale, riempiendolo lo schermo di avventure a perdifiato e, che affronto, anticipando la dipartita (sullo schermo) del grande Sean Connery. Julia Ormond sgrana gli occhini davanti a Richard Gere: mai visto un burino di tal fatta\". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 gennaio 2001)
Artù ci viene presentato come un uomo vecchio e stanco; ha affrontato tante battaglie e ha portato la pace nel regno di Camelot. Suo unico nemico il cavaliere rinnegato Malagant; questi, spinto dalla sete di potere, mette a ferro e fuoco il vicino regno di Leonesse arrivando a imporre a Lady Ginevra, la bellissima sovrana di quella terra, un trattato di pace che equivale a una resa incondizionata.
Nell'introduzione ho parlato di ambientazione paracula; lo confermo qui: sulle carte de Il primo cavaliere ci potrebbe essere di tutto: fiori, frutti, animali, cialde di caffè, edizioni di Agricola, libri di Mauro Corona, allenatori dell'Inter, correnti del Pd. Sarebbe lo stesso.
Un gran bel riempitivo, insomma, questo Il trono di spade: il primo cavaliere; non da far gridare al miracolo, sia chiaro, ma uno di quei titoli che, complice la durata irrisoria della partita, si gioca sempre volentieri.
TramaPortata la pace a Camelot, re Artù intende sposare la principessa Ginevra, che accetta l'offerta. Il cavaliere rinnegato Malagant, desideroso di appropriarsi delle terre di Ginevra, cerca di catturarla, ma interviene Lancillotto, vagabondo abilissimo con la spada. Vincolata dai doveri e dalla stima per Artù, Ginevra diventa regina e fa nominare Lancillotto cavaliere, ma la scelta tra il maturo sovrano e il giovane eroe è difficile. Quando tutto sembra perduto, è il destino a risolvere la situazione.
La sottile linea che divide un buon film di intrattenimento da un prodotto da dimenticatoio istantaneo. Sono passati vent'anni da Il primo cavaliere. Cosa ricordiamo di quel filmVi raccontiamo la Camelot di Sean Connery e Richard Gere amici fraterni pronti a dividersi nel nome di una donna, Julia Ormond.
Sean Connery e Richard Gere sono Re Artù e Lancillotto ne Il primo cavaliere. Il film è stato diretto da Jerry Zucker. Il regista di Ghost riduce l'intera epica arturiana a un triangolo d'amore nel film che, costato 55 milioni di dollari ne ha incassati 127 in tutto il mondo. Era l'estate del '95, oggi sono passati vent'anni.
Richard Gere pronto a difendere Camelot da Sir Malagant, ex cavaliere che vuole ora prendere il posto di Artù. L'attore era all'epoca sposato con la supermodella Cindy Crawford. I due divorziarono una settimana dopo la fine delle riprese.
La Ormond ha compiuto 50 anni lo scorso gennaio. All'epoca de Il primo cavaliere fu pagata 350 mila dollari, una piccolissima parte rispetto al salario di Connery e Gere che insieme ammontava a 14 milioni di dollari.
Il primo cavaliere ignora totalmente il mito di Excalibur, la presenza di stregoni e racconta in superficie anche il mondo dei cavalieri della tavola rotonda. Del Graal neanche l'ombra. Sono soprattutto Ginevra e Lancillotto che per gran parte del film tentano di resistere alla passione. Sarà del tutto inutile, Artù marito, amico fraterno e sovrano verrà tradito.
uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, Sir Malagant, abbandona la corte di Camelot manifestando il desiderio di potere: incendia i villaggi di confine per soggiogare la coraggiosa regina di Leonesse, Ginevra, cui propone un trattato di pace capestro. Rassicurata dal fedele Oswald, costei ha intenzione di sposare re Artù di Camelot non solo per essere protetta ma anche perché, essendo stato amico di suo padre, il sovrano l'ha colpita per saggezza e intelligenza. Ma nel viaggio verso Camelot ella viene rapita dagli scherani di Malagant: lanciatasi dalla carrozza nel bosco sarebbe sopraffatta se Lancillotto, un cavaliere di ventura, non la salvasse, strappandole un bacio e suscitando nella donna un certo turbamento che lei però maschera con molta dignità. Durante i preparativi delle nozze tra Ginevra ed il re Artù, a Camelot giunge Lancillotto che vince in una giostra la gara di destrezza: cavallerescamente non riscuotendo il premio, che consiste in un bacio della bella Ginevra, suscita la simpatia di Artù, che lo invita a rimanere. Fallito un ultimo tentativo di conciliazione con Malagant, costui rapisce Ginevra e la rinchiude nel suo diruto maniero, dal quale Lancillotto, fingendosi messo reale, la libera. Cresce l'amore tra i due, anche se ancora trattenuto dall'onore, e il prode narra a Ginevra la terribile esperienza di quando fanciullo vide i suoi massacrati in una chiesa. Successivamente raggiunta Camelot, Ginevra va sposa ad Artù e Lancillotto viene nominato primo cavaliere della Tavola Rotonda. Poiché Malagant, nel frattempo, ha conquistato Leonesse, Artù ed il suo esercito intervengono per riprenderla. Dopo la battaglia vittoriosa Lancillotto decide di andarsene e va a salutare la regina, ma questa gli chiede un bacio d'addio. Il re li sorprende e decide di sottoporli a giudizio, che viene però interrotto da Malagant che è penetrato nel frattempo in Camelot. Artù, invece di umiliarsi di fronte al tiranno, sacrifica la sua vita incitando il popolo alla rivolta: Lancillotto nello scontro uccide il malvagio Malagant. Le ultime parole del re affidano a Lancillotto il regno e la donna amata. 153554b96e
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